“La colpa per cui la Sicilia è spesso umiliata e offesa è stata a volte di noi stessi siciliani, che non l’abbiamo amata e non l’amiamo a dovere. Siciliani che a volte si sono vergognati di dirsi tali, che hanno copiato mode prese a prestito da altri, che hanno rinnegato la propria identità”.
Pietrangelo Buttafuoco venerdì 28 febbraio ha presentato a Villa Piccolo “Il dolore pazzo dell’amore”, il suo ultimo romanzo edito da Bompiani e ha parlato della sua Sicilia, di profumi, di bellezza. Perchè è la bellezza che contraddistingue la Sicilia ed è contro la bellezza che vengono inferte le maggiori offese.
Dopo i saluti del presidente della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, Giuseppe Benedetto, e l’introduzione del giornalista Alberto Samonà, Buttafuoco ha parlato per oltre un’ora davanti a tantissima gente.
“Il dolore pazzo dell’amore” offre canti di un unico canto, un “cunto” che è un tuffo nel passato dell’autore, imbevuto innanzi proprio delle tradizioni della Sicilia, restituite con abilità e passione di antico cantastorie, per cristallizzare quelle storie, quei canti, e farne la rappresentazione di un mito sopravvissuto ai tempi bui del mondo. Ecco leggende e personaggi che emergono da quei luoghi e da quel tempo: le preghiere che portano doni e dolcetti; i diavoli, gli angeli, i re, le ninfe, le regine e i vescovi di una mille e una notte che prima di essere un libro è il magico teatro della vita popolare, in cui passato e presente si mescolano in un rabbioso andirivieni.
Un bellissimo pomeriggio a Villa Piccolo con uno dei più interessanti giornalisti e scrittori del panorama culturale italiano.